Se sei finito qui è perché ti stai chiedendo “Quanto consuma un biotrituratore?”. Vediamo insieme come calcolare i consumi elettrici di un biotrituratore. Leggendo questo articolo scoprirai quanto inciderà sulla tua bolletta elettrica l’utilizzo di un biotrituratore con motore elettrico. Oggi, dove il risparmio è un aspetto da tenere sempre più in considerazione, sarà importante avere un’occhio di riguardo anche per i consumi del biotrituratore prima di procedere al suo acquisto.

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I consumi elettrici di un biotrituratore

I consumi elettrici di un biotrituratore rappresentano uno dei fattori principali sui quali, ogni acquirente, pone la sua attenzione prima di procedere con l’acquisto. Un punto cruciale che, assieme a tutte le altre caratteristiche, non può e non deve passare inosservato in quanto un lavoro dispendioso potrebbe risultare anche oneroso.

Per tale motivo, appare doveroso tenere presente il tipo di macchinario e la sua potenza prima di poter fare un passo che potrebbe, in realtà, non servire poiché comporterebbe costi eccessivi.

D’altronde in un periodo come questo, ove si cerca di risparmiare il più possibile a causa dei continui aumenti, appare doveroso porre l’attenzione sui consumi che comporta l’utilizzo dei biotrituratori elettrici. Per tale motivo, abbiamo deciso di fornirvi tutte le delucidazioni in materia, in modo tale da avere un quadro completo di ciò che occorre sapere.

Il consumo dipende dal tipo di motore

Inutile dirvi che il consumo di un biotrituratore dipende molto dal tipo di motore che monta e, di conseguenza, dall’alimentazione che lo contraddistingue.

Nel caso specifico dei macchinari elettrici, necessitano (ovviamente) di essere collegati a una presa di corrente elettrica (per poter essere messi in funzione). Difatti, è proprio l’energia elettrica che permette al motore di essere azionato e, dunque, permettere il suo funzionamento.

Tali modelli di biotrituratori che utilizzano i motori elettrici sono particolarmente affini a usi di tipo domestico. Ricordiamo che quando ci troviamo in giardino, il tempo scorre sempre troppo velocemente, quindi l’utilizzo di questo macchinario prevede generalmente sessioni di utilizzo molto prolungate. L’alimentazione elettrica potrebbe quindi comportare un dispendio e un consumo elevato di energia di cui dovremmo tenere in considerazione. Logicamente, tale fattore andrà a gravare sulla bolletta ove emergeranno gli aumenti evidenziati dall’uso di codesto strumento. Ecco perché, solitamente per utilizzo professionale, è preferibile utilizzare un modello alimentato a benzina o diesel che garantisce maggiore potenza e quindi un più agevole utilizzo senza gravare sul contatore elettrico.

È necessario sapere anche che questi tipi di macchinari elettrici vengono definiti anche “meno performanti” rispetto a quelli con motore termico. Per quel che riguarda i biotrituratori a lame o a turbina, generalmente si trovano modelli con una potenza che varia dai 1800 ai 2400 Watt. Se il sistema di taglio è invece a rulli, questi strumenti possono avere un consumo che può raggiungere anche i 3300 Watt di potenza.

Il contatore elettrico domestico

3300 Watt, ovvero 3,3 Kilowatt vi ricorda nulla? Si tratta della potenza standard dei contatori di domestici.

Significa che ogni contatore domestico può erogare fino a 3300 Watt di potenza per ogni ora, quindi teoricamente se avessimo un biotrituratore in funzione, che consuma al massimo del suo sforzo 3300 Watt, assorbirebbe tutta la potenza del contatore e non potremmo tenere accesa nemmeno una lampadina.

Per fortuna la potenza indicata da questi strumenti riguarda un utilizzo “al massimo” delle loro prestazioni e non è costante, poiché, sebbene acceso ma senza materiale da tritare, non consumerebbe tanto quanto se fosse in fase di taglio poiché il motore avrebbe una resistenza che lo porterebbe a sforzarsi e quindi consumare di più. A questo proposito ricordiamo che una lama affilata, taglia meglio gli scarti di verde, e quindi alla fine dei giochi, oltre a risparmiare tempo, risparmiamo anche denaro per via del minore sforzo di taglio.

Calcolo del costo dei consumi elettrici del biotrituratore

Adesso andremo a vedere come si calcola il costo del consumo elettrico attraverso una semplice formula che vale per qualsiasi utenza elettrica.

Formula consumi elettrici del biotrituratore:

Potenza del motore * Ore di utilizzo

Adesso per semplicità di calcolo assumiamo che la corrente elettrica costi 0,20 € al kilowatt. Sarebbe molto lungo e fastidioso dover assumere un costo differente dell’energia poiché varierebbe per fonte, periodo e tanto altro come potrete approfondire su Wikipedia: Costo dell’elettricità per fonte.

Supponiamo adesso che una sessione di utilizzo di biotrituratore duri 3 ore.

Dunque, partiamo subito con un esempio pratico per ogni tipologia di motore (ribadiamo che trattasi di esempi approssimativi e che il costo unitario dell’energia varia a seconda delle tariffe del contratto che avete stilato con le vostre società di riferimento).

Quanto consuma un biotrituratore?

Biotrituratore elettrico 2000 W

Motore elettrico da 2000 Watt per tre ore di utilizzo: 2000 watt * 3 h= 6000 Watt = 6 kW se il costo dell’energia è (mediamente) di 0,20€ a kW il costo di utilizzo lo ricaveremo in questo modo: 0,20 € x 6 Kw = 1,20€ per tre ore di utilizzo intenso ed a pieno regime.

Biotrituratore elettrico 2200 W

Motore da 2200 Watt per tre ore di utilizzo: 2200 watt * 3 h = 6600 Watt = 6,6 kW. Costo: 0,20 € x 6,6 Kw= 1,32€ per tre ore di utilizzo.

Biotrituratore elettrico 2500 W

Motore da 2500 Watt per tre ore di utilizzo: 2500 watt * 3 h= 7500 Watt = 7,5 kW. Costo: 0,20 € x 7,5 kW= 1,50€ per tre ore di utilizzo.

Biotrituratore elettrico 3300 W

Motore da 3300 Watt per tre ore di utilizzo: 3300 watt x 3 h= 9900 Watt = 9,9 kW. Costo: 0,20 € x 9,9 kW= 1,98€ per tre ore di utilizzo.

Consumi elettrici biotrituratori

I costi indicati dei consumi elettrici dei biotrituratori, ovviamente sono indicativi e notiamo quanto possono incidere sulla bolletta per quel che riguarda il mero assorbimento d’energia. Non sono state quotate altre voci come il trasporto dell’energia, tasse ed altro che inevitabilmente incrementa i valori indicati.

Per quel che riguarda i consumi però non tutte le note sono negative, poiché occorre considerare che il punto di massimo assorbimento si ha quando il macchinario è in sforzo ovvero in lavorazione continua, quindi durante una “sessione” di biotriturazione di 3 ore, ci saranno dei tempi che vengono definiti “morti” (carica/scarica macchina, svuotamento cesta, reperimento rami, etc).

Quindi i tempi morti e mantenere affilate le lame del biotrituratore saranno fattori che non faranno assorbire al motore la potenza a pieno regime e che, andranno a farvi risparmiare sul costo totale dell’energia.